Indagini dell’Authority Antitrust Ue su Booking.com
Indagini dell’Authority Antitrust Ue su Booking.com

Indagini dell’Authority Antitrust Ue su Booking.com

Antitrust Booking.com

Da un comunicato stampa della Commissione europea si legge che la stessa coordinerà le indagini già avviate nei mesi scorsi dall’Antitrust nazionali di Italia, Francia e Svezia nei confronti di Booking.com; il sito internet dedicato alle prenotazioni on line e appartenente a una società registrata in Olanda ma controllata dal gigante americano Priceline (public company quotata al Nasdaq di NY).

In pratica, l’indagine delle tre autorità nazionali ha l’obiettivo di verificare se la c.d. “clausola di parità“, presente nei contratti stipulati da Booking.com con gli hotel, che imporrebbe agli albergatori di non offrire, su altri canali di distribuzione on line e off line, le camere a tariffe più basse e più vantaggiose rispetto a quelle proposte su Booking.com, possa avere effetti anti-concorrenziali in violazione delle norme anti-trust europee e nazionali.

Secondo i garanti italiani, francesi e svedesi, infatti, tale clausola di parità può danneggiare la concorrenza, in quanto viola le rispettive norme nazionali in materia e l’art. 101 e/o l’art. 102 del trattato sul funzionamento dellUnione europea (Tfue). In particolare, le tre Authority ritengono che questo possa limitare la concorrenza fra Booking.com e gli altri agenti di viaggio on line e che possa impedire l’ingresso sul mercato di nuove piattaforme di prenotazione.

Al fine di venire incontro alle richieste delle Authority nazionali di liberalizzare ulteriormente l’offerta turistica di alloggi in un’ottica di maggiore concorrenza sulla leva del prezzo e nel tentativo di dissipare ogni timore, Booking.com si è impegnata a modificare la “clausole di parità”, «in modo che sia applicabile esclusivamente ai prezzi e alle altre condizioni pubblicamente offerte dagli hotel attraverso i propri canali di vendita diretta, sia online che offline, e non più sui prezzi proposti su altre On line travel agencies (Ota). La società consentirà inoltre a tutti gli hotel partner di applicare sconti sulle tariffe offerte sulla propria piattaforma a clienti che appartengono a gruppi chiusi di utenti».

Gli impegni assunti da Booking.com sono consultabili QUI. Eventuali osservazioni dovranno pervenire per iscritto entro il 31 gennaio 2015 e il procedimento di valutazione si concluderà entro il successivo 1° aprile 2015.

Se l’accordo proposto da Booking.com fosse accettato, l’intesa varrebbe per tutti i 28 Paesi dell’Unione. Tuttavia, anche i garanti di Germania, Irlanda, Austria e Regno Unito stanno anch’essi valutando se aprire una indagine ai danni della società.

Si rileva che le agenzie di prenotazione on line ricevono dagli alberghi una commissione che oscilla tra il 10 e il 30% del prezzo di una camera. Secondo l’Autorité de la Concurrence francese, circa il 70% delle camere d’albergo in Europa è prenotato attraverso questi portali e la stessa autorità francese ha avvertito che potrebbe comunque imporre sanzioni se dovesse considerare la proposta di Booking.com insufficiente per garantire la libera concorrenza.